
Yhwh, un Dio cattivo e assetato di sangue?
Questo scritto costituisce un primo passo sulle tracce di Satana, e attinge soprattutto nell’Antico Testamento per scoprire che, in fin dei conti, YHWH, il Dio degli ebrei e Satana hanno molto più in comune di quanto si voglia normalmente ammettere.
Un testo, questo, dedicato a un Dio che risulta lontanissimo da quell’essere buono e amorevole che Gesù ha predicato. Quello dell’Antico Testamento, invece, è un Dio che risulta sin troppo spesso crudele e malvagio, tanto che i primi cristiani e gli gnostici si erano interrogati spesso, con grande imbarazzo, se il Dio degli Ebrei e quello di Cristo fossero la stessa divinità. Giungendo a conclusioni opposte.
Se dobbiamo comprendere le origini di Satana, tuttavia, dobbiamo partire proprio da qui.
Tutte le civiltà più antiche hanno sempre percepito con chiarezza la presenza del bene e del male nell’universo. Se tutto procede da un principio unico chiamato Dio, questo Dio non può che essere ambivalente, buono e malvagio nello stesso tempo. Insomma, la divinità è una coincidenza di opposti.
Per l’Induismo, Brahmā “crea il malvagio e il buono; l’affabile e il crudele; la verità e la falsità; la vita e la morte”.
Il tentativo di comprendere la relazione fra Dio e il male che domina l’universo si chiama teodicea, un termine introdotto dal filosofo G.W. Leibniz (1646-1716) che lo definisce come “dottrina del diritto e della giustizia di Dio” che mira a una “giustificazione di Dio” rispetto al problema della sussistenza del male nel mondo e del libero arbitrio umano.
Perché Dio fa il male o permette che venga fatto? Questo è il quesito fondamentale che da sempre attanaglia l’uomo. Una domanda alla quale non è facile rispondere.
Le religioni politeiste a volte manifestano il contrasto fra bene e male come guerra fra dei buoni e dei cattivi. C’è da segnalare che quando una civiltà sostituisce un gruppo di divinità con un altro, gli dei perdenti si ritrovano relegati al ruolo di demoni.
È successo così quando i cristiani hanno trasformato gli dei pagani in spiriti malvagi ed emanazione del diavolo. Oppure nell’antica Persia quando gli dei ahura sconfissero i daēva. Questi ultimi vennero ridotti a spiriti malvagi al servizio del Signore delle tenebre, mentre gli ahura trovarono la loro guida in Ahura Mazdah Eccelso, il dio della luce.
Il profeta Zarathustra, in definitiva, affermava che il male non è un aspetto del Dio buono, ma un elemento totalmente separato. Il buon dio Ahura Mazdah (Ormazd in persiano), il dio della luce, venne contrapposto ad Ahriman (o Angra Mainyu), il dio delle tenebre e del male. È quello che va sotto il nome di Dualismo, dove i due principi del bene e del male, vengono personificati in due principi opposti e indipendenti. Il Dualismo è l’unico modo per preservare incontaminata la bontà di Dio. Ovvero, quello di allontanare il male da lui.

Si tratta di un estremo al quale si contrappone il Monismo, ovvero la concezione di un Dio che racchiude tutto in sé, bene e male compresi. Fra questi due estremi, in realtà si sviluppa un ampio ventaglio di soluzioni intermedie fatte proprie da ciascuna religione.
Il Cristianesimo, e prima di lui l’Ebraismo, ha sviluppato. in un lungo percorso non sempre chiaro, il concetto di Maligno, di Satana, satan, colui che ostacola. Si tratta di un processo che avuto inizio nel periodo veterotestamentario per concludersi nel giudaismo apocalittico, sostanzialmente tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C, e nel Cristianesimo dei primi secoli, nella riflessione dei Padri della Chiesa.
Come in gran parte delle religioni più antiche, se non addirittura primitive, il Dio dell’Antico Testamento veniva ancora visto come il responsabile dell’intero universo. E, quindi, come una coincidenza di opposti. Era un Dio benevolo ma con un lato oscuro, addirittura malvagio.
È lui che in Genesi 1 si compiace ripetutamente della bontà della Creazione.
“E Dio vide che questo era buono” (Genesi 1,10.12.18.21.25).
“Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono” (Genesi 1,31)
Ma in Isaia 45,7, ad esempio, è lui stesso che afferma:
“Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura,
io, il Signore faccio tutto questo”.
Si tratta di un’ambivalenza, quella di Dio, che sfocia volentieri in una crudeltà che riflette i costumi selvaggi e predatori degli antichi Israeliti.
In Deuteronomio 32,41-42 le sue non sono le parole del dio amorevole di Gesù, ma piuttosto quelle di una divinità pagana assetata di sangue:
“Quando avrò affilato la mia spada folgorante
e la mia mano si accingerà al giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò quelli che mi odiano.
Inebrierò le mie frecce di sangue,
la mia spada divorerà la carne,
sangue degli uccisi e dei prigionieri,
delle teste dei principi nemici”.
Successivamente, uno “spirito malvagio” mandato da Dio agirà su Saul:
“Intanto lo spirito del Signore si era allontanato da Saul e lo aveva invaso uno spirito malvagio, venuto da parte del Signore”
(1Samuele 16,14)
In questo caso, molto chiaramente, si afferma che entrambi gli spiriti, positivo e negativo, derivano entrambi da YHWH.

Dio era molto esigente nei confronti del popolo di Israele. Egli aveva stabilito un patto con esso e chiunque violasse l’Alleanza doveva essere distrutto.
Ad esempio, quando un israelita tenne per sé il bottino di una città conquistata invece di darlo in custodia ai suoi sacerdoti, Dio punì tutti i figli di Israele causandone la sconfitta da parte dei Cananei. Quando Giosuè, disperato, chiese cosa bisognava fare, Dio rispose che “Io non sarò più con voi se non distruggete l’anatema che è in mezzo a voi” e che si doveva tirare a sorte per scoprire il colpevole. La sorte cadde su Acan. Gli Israeliti lo condussero nella valle di Acor dove lo lapidarono e lo ricoprirono di pietre. Dopo di che “Il Signore si calmò dal furore della sua ira” e consegnò a Israele la città di Ai ordinando, dopo aver sterminato tutto l’esercito uscito verso di loro, di ucciderne tutti gli abitanti, nessuno escluso: “Il totale degli uccisi di quel giorno, fra uomini e donne, fu di dodicimila, tutta la gente di Ai” (Giosuè 8,25). E poi comandò di incendiare ogni cosa.
Gli Israeliti fecero le stesse stragi praticamente in ogni città che conquistavano, come Gerico dove “sterminarono tutto quanto era nella città, uomini e donne, giovani e vecchi, perfino i buoi e gli asini passarono a fil di spada” (Giosuè 6, 21). O come Cazor dove: “Passò a fil di spada tutti quelli che vi si trovavano, votandoli allo sterminio; non lasciò anima viva e fece dar fuoco a Cazor” (Giosuè 11,11).
Ma nell’atteggiamento di Dio-YHWH non c’è solo la violenza e la sete di sangue. Vi è qualcosa di molto più subdolo, quasi un compiacimento nell’infliggere sofferenza.
Già nel caso delle città cananee, di cui abbiamo riferito solo alcuni esempi, ma l’elenco è impressionante, gli Israeliti potevano però affermare che la colpa non era di loro e che, anzi, tutta questa violenza rientrava nel piano divino:
“Tale era infatti il disegno del Signore, che il loro cuore si ostinasse a proclamare la guerra a Israele, affinché venissero votati allo sterminio senza pietà di loro e fossero estirpati, come aveva comandato il Signore a Mosè” (Giosuè 11,20)
In Genesi 12,10 Dio spinge Abramo, mentre si trova in Egitto per sfuggire a una carestia, a fingere che Sara sia sua sorella invece che sua moglie. Il Faraone crede in buona fede alla bugia di Abramo e chiede Sara come sposa scatenando l’ira di Dio che colpisce lui e la sua famiglia con gravi malattie.
Simile è la vicenda narrata nell’Esodo con Dio che colpisce la terra d’Egitto con una successione di piaghe. Ogni volta che il Faraone è sul punto di cedere e di concedere agli Ebrei di lasciare la sua terra, Dio interviene indurendo il cuore del monarca e facendolo tornare sui suoi passi. Attirandosi così ulteriore piaghe fino all’uccisione di tutti i primogeniti, risparmiando solo i figli d’Israele.

Ma lo stesso atteggiamento ambivalente Dio-YHWH lo riserva anche al popolo di Israele. Nel secondo libro di Samuele, Dio ordina a Davide di fare il censimento, nonostante avesse in precedenza dichiarato peccato tale censimento: “L’ira del Signore si accese ancora una volta contro Israele e incitò Davide contro di esso, così: ‘Va’ a fare il censimento di Israele e di Giuda’” (II Samuele 24,1). È ovvio che Dio cerca solo un pretesto per punire Israele. E, infatti, alla fine Davide sarà costretto a scegliere fra le seguenti punizioni: sette anni di fame nel paese, tre mesi di fuga davanti al nemico o tre giorni di peste. Davide, disperato, sceglierà la terza opzione, e i morti per l’epidemia saranno settantamila.
È interessante notare che nel passo equivalente, in 1 Cronache 21,1, assistiamo già a un tentativo di togliere a Dio la responsabilità di quanto accaduto. Il cronista deve aver ragionato che YHWH non poteva aver voluto che David peccasse. Doveva essere stata un’entità malvagia distinta da Dio: “Satana insorse contro Israele e sedusse Davide perché facesse il censimento d’Israele”. E Davide, così, nonostante le titubanze di Gioab, si ostina nel progetto fino a causare così l’ira di Dio.
Fin qui la figura di Satana, satan, è solo agli albori. Ma la sua evoluzione, che lo porterà a diventare il principe degli spiriti cattivi e la personificazione del lato oscuro di Dio, è solo agli inizi. Ma di questo parleremo in un altro post.